La vita in provincia è strutturata molto più a “misura d’uomo” rispetto a quella in città: l’urbanizzazione non è vissuta in modo “pressante” come in città, sono contemplati più spazi verdi e, oltre alle soluzioni abitative in appartamento sono maggiormente diffuse le villette uni o plurifamiliari con un pezzo di giardino di proprietà annesso.
Per contro la città attira da sempre la forza lavoro che qui trova maggiori possibilità di collocazione rispetto a realtà più decentrate, sebbene oggi, con l’attuale crisi mondiale, anche la ricerca di un lavoro in città risulti difficile.
Quando il proprio impiego comporti il pendolarismo, ovvero il trasferimento quotidiano in città, per ottimizzare i tempi di trasferta, qualcuno prende in considerazione il trasloco del proprio domicilio in città.
La scelta comporta la riorganizzazione di tutta la vita familiare, necessita dunque di profonda riflessione al fine di evitare ripensamenti.
Il trasloco di solito prevede il ridimensionamento della soluzione abitativa sia per poca disponibilità in città ad appartamenti di ampie dimensioni sia a causa di costi, solitamente più alti in città per quanto riguarda la proprietà immobiliare.
Il trasferimento dei beni, una volta pianificato, ad avvenuto imballaggio degli oggetti e smontaggio dei mobili pronti ad essere caricati, avviene in tempi brevi giacchè il viaggio non prevede un tragitto lungo, potrebbe essere organizzato in una giornata.
L’abbattimento di costi si ha proprio grazie al breve percorso da compiere che permette un consumo limitato di carburante, un impiego ridotto quanto a ore del personale e l’assenza di tratti autostradali, che graverebbero sulle spese per via dei pedaggi a pagamento.
In generale, facendo una media, possiamo stabilire che il trasloco dalla provincia in città con un carico di un furgone di medie dimensioni, impiegato per il trasporto dei beni potrebbe costare a partire da 1.000 euro.